(ANSA) – ANCONA, 27 OTT – Trenta Carabinieri Forestali, 30 Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona e 10 militari della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Ancona hanno eseguito misure cautelari a carico di 5 soggetti e una società, disposte dal gip nell’ambito di un’indagine iniziata nel 2020 e diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona. In carcere il titolare di un’azienda di Jesi, ai domiciliari un altro imprenditore e tre pubblici ufficiali. Traffico di rifiuti, corruzione, truffa ai danni dello Stato e turbativa d’asta le ipotesi di reato. Il traffico illecito ha riguardato oltre 2.000 tonnellate di rifiuti, in parte illegalmente conferite presso il Centro raccolta di Jesi. Tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, sono state smaltite in un’area oggetto di fallimento, in un’altra presso un asilo, in una ex cava e lungo le sponde del fiume Esino, vincolate paesaggisticamente. Disposto inoltre il sequestro di denaro per un totale di 82.420 euro, attraverso il blocco dei conti correnti bancari e postali di una società con sede legale a Jesi, i cui amministratori sono accusati di aver realizzato un presunto giro di tangenti per ottenere appalti pubblici e smaltire illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti. Oltre agli amministratori di fatto dell’azienda di Jesi, coinvolti tre pubblici ufficiali, impiegati presso l’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona, l’Inrca di Ancona, la società JesiServizi (che gestisce il centro di raccolta rifiuti) e un professionista incaricato quale custode giudiziario di un’area oggetto di fallimento. (ANSA).