Quasi tre mesi di spostamento per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Cantù. Il reparto infatti, dopo il trasferimento d’urgenza di ieri nell’area della Cardiologia Servizi in seguito all’allagamento di alcuni locali, potrà tornare nei suoi spazi d’origine entro i primi giorni di dicembre. Questa almeno è l’ipotesi della della direzione. Intanto l’attività procede. Durante la prima notte nella sede provvisoria sono arrivati una quindicina di pazienti. Da oggi pomeriggio, alle 17, il 118 ha ricominciato a inviare le ambulanze.
Da segnalare anche che negli spazi dedicati ai Codici Minori non si sono verificati problemi, mentre la Radiologia del Pronto Soccorso è stata temporaneamente chiusa. Non si è verificato nessun danno alle apparecchiature, ma i pazienti che devono essere sottoposti a esami come le radiografie vengono accettati nelle sale radiologiche del piano interrato dove poi si effettuano le indagini. E’ stata modificata anche in parte la turnistica degli Operatori Socio Sanitari della Radiologia in modo che uno di loro sarà sempre presente nel turno pomeridiano per facilitare il percorso dei pazienti sino a quando il problema non verrà risolto.
Lo spostamento del reparto canturino ha avuto una ricaduta sul Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, che ieri ha seguito 193 pazienti e dalla mezzanotte di oggi alle 14 ne aveva già totalizzati 133. Il Pronto Soccorso di via Ravona, non nuovo a giornate di sovraffollamento, ha gestito la criticità. Inoltre, con la riapertura, ieri, dei 10 posti letto per pazienti subacuti, possibile a seguito dell’arrivo degli infermieri di una cooperativa ingaggiata per far fronte temporaneamente alla carenza d’organico, è stato possibile velocizzare il turn over dimissioni-ricoveri consentendo al Pronto Soccorso di avere un maggior numero di posti letto a disposizione.
Come detto, per quanto riguarda il rientro del Pronto Soccorso di Cantù nei suoi spazi, ci vorranno circa 3 mesi. In questo modo, nel cantiere per la realizzazione delle sale operatorie, sovrastante il reparto, si potrà terminare la prima tranche di lavori che prevede la realizzazione dei pilastri che serviranno a sorreggere il tetto di copertura del nuovo blocco operatorio. Inoltre, è allo studio l’ipotesi di realizzare alcuni piccoli interventi migliorativi per il Pronto Soccorso difficilmente effettuabili per la presenza h 24 di operatori e pazienti.
Infine, già oggi gli ambulatori della Cardiologia Servizi sono stati spostati all’ultimo piano del Padiglione P, dove c’è l’area di degenza dei subacuti.
Domandina ina ina: ma non era possibile evitare queste infiltrazioni?
Possibile che nessuno degli addetti ai lavori avesse immaginato che i lavori in corso avrebbero pututo avere le conseguenze che poi si sono verificate?
Nessuno che si sia accorto degli scollamenti del cemento della soletta intorno ai piloni (pare sia questa la causa)?
Rimango sempre basito di fronte a queste superficialità che donotano insufficiente professionalità.
Accidenti, sotto c’è un prontosoccorso non una sala da ballo!