(ANSA) – MILANO, 21 OTT – Nel mondo del lavoro non esiste solo un divario di genere ma ce ne è anche uno generazionale. Il tema è una di quelli che sono stati affrontati oggi nelle tavole rotonde in programma nella seconda giornata di InVisibile Festival, iniziativa della fondazione Bullone in corso a Milano, fondata dall’imprenditore sociale Bill Niada perché adolescenti e giovani adulti che vivono l’esperienza della malattia possano andare oltre grazie a progetti come il giornale Il Bullone. "Lavorando con le aziende, che esprimono in qualche modo l’evoluzione della società – ha spiegato Flaminia De Romanis, Head of Learning and Development di Valore D – cerchiamo di colmare il gap di genere ma oggi anche le differenze generazionali. Negli ultimi anni all’interno delle aziende sta arrivando la Gen Z, portando nuove idee e un approccio diverso al lavoro che sembra essere contagioso rispetto ai colleghi più grandi". "È importante in questo momento quindi – ha aggiunto – fare formazione verso le persone che gestiscono all’interno delle aziende le altre persone affinché possano sviluppare un approccio che permetta di includere e valorizzare diversità". Il lavoro, questione su cui i giovani mostrano pessimismo, non è stato l’unico tema trattato oggi. Si è parlato anche di relazioni e di salute mentale. "Dobbiamo prenderci cura della nostra salute mentale e riconoscerla, parlarne e – ha sottolineato il podcaster Fabio Trincia autore di ‘Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps’ – trasformarla eventualmente anche in narrazione perché rappresenta quello che abbiamo dentro e dobbiamo metterlo sul tavolo". Il festival continuerà domani nella giornata conclusiva in cui sarà presentato il Bullone.eu, una nuova testata europea fatta dai giovani per i giovani che ha come obiettivo di aprire la strada a un giornalismo sociale europeo confra gli altri ragazzi e le ragazze del Bullone, medici e giovani di PanCare; alcuni detenuti della Casa di Reclusione di Opera con il giornale sociale Mabul; Trace and Dreams, agenzia europea di storytelling e comunicazione sociale e un videomessaggio del commissario Europeo Paolo Gentiloni. (ANSA).