In Lombardia cresce la richiesta di colf e babysitter, in diminuzione quella di badanti.
È quanto emerge dai dati diffusi dall’INPS ed elaborati da PoliS-Lombardia, l’Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia, che ha analizzato la situazione del lavoro domestico in tutte le province per il 2022.
Stando ai dati emersi, lo scorso anno il settore delle collaborazioni domestiche a livello nazionale ha registrato una flessione rispetto al 2021. In Lombardia il calo è stato del 3,5%, pari a 6.409 addetti in meno, ma la regione si conferma comunque quella con il maggior numero di lavoratori domestici dichiarati a livello nazionale.
Tra colf, babysitter e badanti per anziani, nel milanese è più marcata la richiesta nei primi due ambiti, mentre nel resto della regione il divario si assottiglia e addirittura si inverte nelle province di Sondrio e Lecco, uniche dove prevale la richiesta di badanti.
A Como di 8.064 collaboratori domestici il 47,6% sono badanti, il 52,4% colf e babysitter.
In generale, in Lombardia oltre il 70% del personale è di origine straniera. A Como questa percentuale è del 77,4.
In Lombardia per l’impiego di colf, babysitter e badanti sono previsti bonus. Come spiegato all’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Luchini: “Regione Lombardia ha destinato due milioni di euro per il ‘Bonus Assistenti familiari’ e per ‘l’implementazione registri e sportelli’. La Lombardia ha inteso così valorizzare e sostenere il lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari in aiuto e tutela delle persone fragili e dei loro cari. Abbiamo favorito l’incontro tra la domanda di servizi domiciliari di cura e l’offerta di lavoro da parte degli assistenti familiari. In particolare, il Bonus Assistenti Familiari, richiesto da 600 persone, ha un valore di 2.000.000 euro”.