(ANSA) – ASUNCION, 11 OTT – Il carcere paraguaiano di Tacumbú ad Asunción è oggi in stato di emergenza per un ammutinamento di detenuti avvenuto ieri che ha provocato una presa di ostaggi di 22 dipendenti della prigione, fra cui lo stesso direttore, Luis Esquivel,. Le autorità paraguaiane, riferisce il quotidiano Abc Color, hanno inviato sul posto reparti speciali della polizia ed hanno cominciato una trattativa a cui partecipano esponenti ministeriali e della chiesa cattolica. All’interno, si è appreso, si trovano anche una ventina di famigliari dei detenuti che nonostante l’avvio della protesta violenta con la presa di ostaggi e l’incendio di materassi, si sono rifiutati di uscire. Stamani gli autori della rivolta hanno pubblicato una lettera contenente le loro rivendicazioni indirizzata a Isabelino Godoy, capo della sicurezza del carcere. Sorprendentemente, sottolinea il giornale, la missiva è firmata anche dal direttore del centro di detenzione, Luis Esquivel. In essa si chiede l’apertura di una trattativa con il ministro della Giustizia Angel Barchini e con il vice ministro Rodrigo Nicora, oltre che con il direttore degli istituti penitenziari. I detenuti sottolineano la necessità del "raggiungimento di un accordo per una soluzione immediata che avvantaggi tutti noi", e chiedono anche "l’ingresso nel carcere di rappresentanti della stampa". La prigione di Tacumbú, situata nel quartiere omonimo della capitale Asunción, è la più grande del Paese e una delle più pericolose al mondo, con una popolazione di 3.000 detenuti. (ANSA).