(ANSA) – ROMA, 02 OTT – "Anzichè percorrere la strada delle impugnazioni, si preferisce la strada dell’aggressione nei confronti della giudice di Catania scavando nella sua vita privata per capire quali siano i suoi orientamenti personali, e questi sono comportamenti non degni di una democrazia". Lo dichiara Eugenio Albamonte, l’ex segretario di Area, dopo che sono finite nel mirino di politici della maggioranza alcuni post della giudice di Catania Iolanda Apostolico, la magistrata che non ha convalidato il fermo di alcuni migranti "Cè una involuzione molto forte del governo attuale nel rispettare il ruolo della magistratura", rileva Albamonte. "Un governo che si professa garantista, che parla di privacy, che vuole tre giudici e non uno per decidere di libertà personale, poi non si rende conto che questa norma che introduce la cauzione per i migranti non è nè liberale nè garantista", aggiunge Albamonte appena rientrato a Roma proveniente da Palermo, dove si è svolto il congresso di Area, la corrente progressista delle toghe. "Prima il problema nei rapporti tra magistratura e i governi, da Berlusconi in poi, si manifestava in caso di decisioni che riguardavano soggetti politici, oggi invece è oggetto di aggressione qualunque decisione che contrasti con il ‘sentiment’ del governo". Quanto alla decisione della giudice di Catania, Albamonte ricorda che "per insegnamento della Consulta, la normativa comunitaria è direttamente applicabile tutte le volte che ci sia contrasto con le norme nazionali, prevale la normativa europea, ed è quello che è avvenuto in questo caso". (ANSA).