“E’ stata una tragedia, la persona che ha perso la vita non era mai entrata in contatto con la nostra rete, nessuna relazione. Un caso più unico che raro”. Così il sindaco di Como Alessandro Rapinese commenta la tragedia avvenuta nel cuore della città.
Un uomo, senza fissa dimora, di 78 anni è morto nell’incendio divampato martedì mattina in un’abitazione in vicolo Duomo, davanti alla Cattedrale di Como. La vittima aveva trovato rifugio all’interno delle scale del palazzo e avrebbe perso la vita per il fumo e le fiamme. Salvata dai vigili del fuoco una donna di 74 anni che abita nell’edificio nel quale è scoppiato il rogo.
La procura di Como prosegue negli accertamenti per fare piena luce sulla causa del rogo ma anche per avere riscontri certi sull’identità della vittima. Pochi i dubbi sul fatto che si tratti di un senzatetto francese di 78 anni che da tempo era una presenza fissa nel capoluogo e da giorni ruotava attorno a piazza Duomo.
Alla domanda se la città e quindi l’amministrazione faccia abbastanza nei confronti di persone che vivono situazioni fragili – data anche la richiesta da parte di associazioni di volontariato e dell’opposizione di un dormitorio permanente – il primo cittadino ha risposto: “La città ha già due dormitori e di fatto non sono mai pieni, di conseguenza la capacità Como di ospitare ce l’ha. Penso che la nostra città non abbia nulla da recriminare”.