E’ scomparso nelle scorse ore Francesco Cevasco, tra le penne più autorevoli del giornalismo italiano. Genovese, classe ’51, da anni firma del Corriere della Sera dove ha diretto le pagine culturali. Una lunga carriera tra quotidiani e periodici, dal Secolo XIX al Corriere d’Informazione alla Stampa e ancora l’Europeo. Sul finire degli anni ’90 è stato inoltre direttore del settimanale “Sette” del Corriere delle Sera.
Un professionista molto stimato e legato anche al Lario. Alla fine degli anni ’90 infatti seguì molto da vicino la nascita e i primi passi del quotidiano il Corriere di Como in edicola con il Corriere della Sera.
“Persona dalla straordinaria cordialità, simpatia e umanità. Caratteristiche che è riuscito a non smarrire durante la sua lunga carriera, ricca di successi e di posizioni giornalistiche diverse: scrittore, inviato, direttore di giornali”, ricorda il collega del quotidiano di via Solferino e critico d’arte Pierluigi Panza. “Durante la sua lunga carriera professionale è stato anche inviato in Argentina per dirigere l’edizione del Corriere della Sera – aggiunge Panza – Spesso nel mondo del giornalismo, soprattutto verso la fine della carriera, si viene colti da cinismo. Cevasco invece è sempre rimasto una persona aperta ai giovani, di ampio sorriso, affabile e un uomo che viveva felicemente la vita”.
“Cevasco ha diretto le pagine di cultura del Corriere della Sera non da intellettuale ma da giornalista curioso perché la sua bussola era proprio il giornalismo, la notizia. Il libro di cui è giusto parlare perché racconta cose utili”, dice Matteo Collura, giornalista e scrittore, che per anni ha lavorato alle pagine di cultura con Cevasco. “Ricordo il piacere di lavorare assieme a lui, un giornalista vero capace di scrivere rivolgendosi a tutti”.
Alla famiglia di Francesco Cevasco le più sentite condoglianze da parte di tutti i colleghi di Espansione Tv.