Pagare 5€ di ticket dopo essersi registrati on line: è quanto dovrà fare dalla prossima primavera in poi chi vorrà visitare la città di Venezia in giornata durante i ponti e i weekend considerati “caldi” per l’elevato numero di afflussi turistici. Una misura drastica che ha scatenato il dibattito in laguna e che inevitabilmente fa discutere anche nelle altre località italiane investite dal turismo di massa. Come il lago di Como, dove però, secondo il presidente dell’Associazione Albergatori Luca Leoni, un biglietto di ingresso per i turisti giornalieri è inapplicabile.
La sperimentazione partirà nella primavera 2024
Della possibilità di introduzione di un ticket di accesso alla città lagunare si parlava già da tempo, ma il via libera definitivo è arrivato solo ieri, al termine di un dibattito di sei ore in consiglio comunale, con l’approvazione del regolamento che era stato introdotto attraverso una legge del 2019. La sperimentazione partirà nella primavera 2024 e il pagamento del ticket d’ingresso sarà richiesto solo per trenta giorni da aprile ad agosto.
La questione, come detto, ha scatenato il dibattito nella città lagunare e c’è già chi si chiede quanto una simile soluzione possa davvero contribuire a risolvere il problema del sovraffollamento turistico, soprattutto visto che non è previsto un numero limite di accessi giornalieri.
Accessi che in certe giornate arrivano a paralizzare ponti, piazze e imbarcaderi della città: file interminabili di turisti che prendono d’assalto i battelli e i principali luoghi di interesse di Venezia.
Immagini che, dopo l’estate da tutto esaurito appena vissuta da Como e dai borghi affacciati sul Lario, non possono che far pensare alle lunghe file alle biglietterie della Navigazione Laghi che, nei mesi caldi, vedevano i biglietti già esauriti fin dalle prime ore del mattino e corse sempre al massimo della capienza, a Villa Balbianello e alla decisione del FAI di contingentare gli accessi, a Bellagio con le persone stipate tra i suoi vicoli pur di catturare uno scatto iconico da condividere sui social.
Leoni (Albergatori): “Como deve puntare su destagionalizzazione e delocalizzazione”
Como naturalmente non è strutturata per poter introdurre un ticket d’ingresso alla città e, come dichiarato da Luca Leoni, presidente dell’Associazione Albergatori Como, “una simile soluzione non è neanche auspicabile. Tempo fa si era pensato a una tassa di sbarco per chi raggiungeva i borghi più gettonati del centro lago, ma vista la legislazione attuale non è stato possibile procedere. Venezia è un capitolo a sé – ha aggiunto Leoni –, per Como e il Lario bisogna puntare sulla destagionalizzazione e sulla delocalizzazione. Al momento gli hotel sono pieni fin quasi a fine ottobre, ma poi molti chiudono per l’inverno, stagione che potrebbe invece essere molto più sfruttata e che permetterebbe ai visitatori di godere delle bellezze del Lago con più agio e respiro. Bisogna poi fare in modo che chi viene sul lago possa facilmente raggiungere anche i borghi meno noti ma non per questo meno meritevoli di una visita. Dobbiamo far sì che non ci siano solo pochi centri presi d’assalto, ma che tutto il Lago possa trarre vantaggio dalla presenza sempre più numerosa dei turisti”.