Scuole a caccia di insegnanti a poco più di una settimana dall’inizio del nuovo anno. In vista del ritorno sui banchi, in provincia di Como restano ancora circa 400 cattedre scoperte, soprattutto per le scuole primarie e per il sostegno. “Non sappiamo più come dirlo, i problemi sono quelli di sempre e la situazione è grave, molti istituti inizieranno con l’orario ridotto in attesa di coprire tutti i posti vacanti”, dice Gerardo Salvo, responsabile Uil Scuola.
I posti vacanti
Gli elenchi pubblicati nei giorni scorsi dall’ufficio scolastico provinciale di Como, l’ex provveditorato, indicavano quasi mille cattedre da assegnare a supplenti con incarichi a tempo determinato dalle scuole dell’infanzia alle superiori. Oltre la metà era per posti di sostegno.
“Nei giorni scorsi è stata fatta una prima serie di assegnazioni di cattedre con incarichi a tempo determinato a chi aveva fatto richiesta – spiega Salvo – Ora restano ancora circa 400 posti scoperti, in particolare per le scuole primarie e per il sostegno. Le materie tecniche e scientifiche sono quelle che registrano le maggiori difficoltà ad essere assegnate”.
Le nomine
Il provveditorato, all’inizio della prossima settimana farà una nuova convocazione, poi toccherà alle scuole. “L’ufficio scolastico andrà a pubblicare un nuovo elenco con i posti ancora da assegnare e farà una comunicazione – spiega il sindacalista della Uil Scuola – Successivamente toccherà ai singoli istituti procedere con le chiamate ai possibili supplenti, in base alle graduatorie, fino a coprire tutti i posti vacanti. In molti casi addirittura le graduatorie sono già esaurite e si dovrà ricorrere agli elenchi della cosiddetta Mad, la messa a disposizione”.
“Molti plessi saranno costretti a iniziare con l’orario ridotto in attesa di chiudere la partita delle nomine – continua Gerardo Salvo – E’ un problema che si ripresenta ogni anno e non è ancora stato risolto. La situazione è davvero paradossale e a farne le spese saranno gli studenti, soprattutto quelli con maggiori difficoltà e che necessitano del sostegno. Non c’è un numero sufficiente di figure qualificate”.
Dirigenti e collaboratori scolastici
La carenza di organico non riguarda solo gli insegnanti. “E’ un problema generale – dice il sindacalista – Partendo dal vertice, Como al momento non ha un provveditore. Abbiamo poi venti istituti che hanno un dirigente scolastico reggente e 35 che hanno un facente funzione per l’assenza del direttore dei servizi generali e amministrativi, una figura fondamentale per l’organizzazione. Problema identico anche per i collaboratori scolastici, che sono in numero insufficiente. Il mondo della scuola è in difficoltà e siamo molto preoccupati”.