(ANSAmed) – TEL AVIV, 12 AGO – Sono entrate oggi nell’ottavo mese le continue proteste contro la riforma giudiziaria intrapresa dal governo Netanyahu. Decine di migliaia di persone affollano a Tel Aviv la cosiddetta ‘Piazza della democrazia’, ad uno svincolo della centrale via Kaplan. La polizia è presente in forze perchè al termine dei comizi i dimostranti prevedono di marciare verso la vicina residenza del presidente della Knesset Amir Ohana (Likud). Questi la settimana scorsa ha lanciato un duro avvertimento ai giudici della Corte Suprema affinchè si astengano a settembre ad invalidare due leggi fondamentali emendate dal governo per rivedere i rapporti fra l’esecutivo ed il potere giudiziario, a beneficio del primo. "Se il governo Netanyahu non rispettasse le decisioni della Corte Suprema non sarebbe più legittimo", ha avvertito l’ex premier Yair Lapid "Siamo con le spalle al muro" ha affermato una delle dirigenti del movimento di protesta, la professoressa Karine Nahon, in un intervento al Karkur Junction a nord di Tel Aviv. "Il vero banco di prova sarà a settembre alla Corte Suprema. Lottiamo per uno Stato di Israele ebraico e democratico". Dopo aver delineato un accostamento fra la involuzione della democrazia in Polonia ed episodi recenti in Israele Nahon ha detto: "Non consentiremo al governo Netanyahu di compiere un putsch di regime". Altre manifestazioni di protesta si svolgono in diverse località. Non si ha notizia di incidenti. (ANSAmed).