(ANSA) – LONDRA, 09 AGO – Dopo le sue polemiche dimissioni da viceministro degli Esteri con delega sui dossier ambientali internazionali Lord Zac Goldsmith, un fedelissimo di Boris Johnson, è arrivato addirittura a minacciare di lasciare i Tory e passare all’opposizione laburista come atto d’accusa estremo contro la retromarcia del primo ministro conservatore Rishi Sunak rispetto agli impegni sul clima presi in passato proprio da BoJo quando era capo di governo. Il partito di maggioranza, stando a quanto detto da Goldsmith alla Bbc, non ha una "risposta chiara" alla "più grande sfida che abbiamo mai affrontato", rappresentata dal cambiamento climatico. Mentre "spera disperatamente" che i Tory cambino linea, in particolare dopo il criticatissimo via libera da parte di Sunak alle nuove licenze di esplorazione e sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio nel Mare del Nord, sta seriamente valutando di passare dall’altra parte della barricata politica, nonostante la lunga carriera all’interno del partito conservatore. Passaggio che però deve avvenire a una ‘condizione’, in quanto per Lord Goldsmith al momento nemmeno i laburisti di Keir Starmer offrono adeguate garanzie in materia di ambiente dopo la serie di ripensamenti rispetto alle promesse fatte in precedenza. Serve da parte loro un "vero impegno, come quello mostrato da Boris Johnson quando era leader". Le accuse mosse dall’ex viceministro erano già state respinte con forza da Sunak. Secondo il premier le dimissioni di Goldsmith erano in realtà scaturite in seguito al richiamo formale ricevuto insieme ad altri fedelissimi di BoJo per i commenti contro la commissione bipartisan di Westminster (Privileges Committee) che aveva condannato l’ex leader conservatore per aver mentito sul Partygate alla Camera dei Comuni. Il conflitto tra il membro della camera alta e Sunak, oltre a evidenziare due diverse visioni della politica climatica, risente fortemente della faida interna alla compagine Tory dopo l’uscita di scena di Johnson. (ANSA).