(ANSA) – ISLAMABAD, 05 AGO – Il tribunale di Islamabad ha dichiarato l’ex primo ministro Imran Khan colpevole di "pratiche corrotte" e condannato a tre anni prima che le forze dell’ordine lo arrestassero nella sua residenza di Lahore e lo conducessero nel carcere di Kot Lakhpat. Lo ha confermato Shah Mehmood Qureshi, ex ministro degli Esteri e leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), il partito di Khan. Il caso, per il quale il partito di Khan aveva chiesto la sospensione del procedimento giudiziario ritenendolo pretestuoso e mosso da motivi politici, è noto in Pakistan come ‘Toshakhana’ (deposito di doni). Secondo il giudice avrebbe "deliberatamente presentato dettagli falsi (sui doni) all’organismo di controllo ed è stato per questo ritenuto colpevole di pratiche di corruzione". Oltre a tre anni di reclusione, il tribunale gli ha comminato una multa di 100.000 rupie pachistane (circa 320 euro) per mancate comunicazioni relative al deposito dei doni dalla Commissione elettorale del Pakistan (Ecp). E’ stata proprio questa commissione a presentare una denuncia penale a carico dell’ex premier, sostenendo che Khan avrebbe "deliberatamente nascosto" informazioni sui doni. Nell’ottobre 2022, l’Ecp ha stabilito che Imran Khan aveva effettivamente fornito "dichiarazioni false e dichiarazioni errate" e ha presentato una copia della denuncia a un tribunale di primo grado di Islamabad, chiedendo un’azione legale accusandolo di aver fornito informazioni fuorvianti ai funzionari in merito a doni ricevuti da dignitari stranieri quando era primo ministro. (ANSA).