“L’esperienza di vivere Villa del Balbianello nella sua interezza, nella sua atmosfera unica, non è fattibile con un numero importante di visitatori. La scelta degli ingressi contingentati annunciata da Fai è necessaria e condivisibile, a tutela sia del bene che dei visitatori stessi”: nel giorno in cui la storica dimora di Tremezzina diventa a numero chiuso, una decisione storica assunta dal Fondo per l’Ambiente Italiano, interviene il responsabile del turismo per la Camera di commercio di Como e Lecco, Giuseppe Rasella. “Si tratta di una novità per il nostro territorio, – dice Rasella – ma è una modalità già utilizzata nei musei a livello europeo e anche vicino a noi, ad esempio a Milano, per garantire la fruibilità dei beni”.
Da oggi, dunque, per visitare la villa e il giardino è necessario prenotare, acquistando il biglietto sul sito www.villadelbalbianello.it. Le richieste sarebbero già numerose. Ogni ora saranno disponibili dai 150 ai 200 ingressi, con un tetto massimo di 1.200 visitatori al giorno: il 30% in meno di quelli attesi in questa stagione. In questo mese la storica dimora accoglierà così 10mila visitatori in meno. “Non credo che questo possa influire sull’indotto generale del territorio – commenta Rasella – Anzi, potrebbe essere da stimolo per la destagionalizzazione, per spalmare i flussi di turisti in diversi periodi dell’anno, e per delocalizzarli verso altre attrazioni del nostro territorio. Parliamo ad esempio del Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario o del Museo della fine della Guerra di Dongo”.
La decisione del Fai di porre un freno a un turismo smisurato e a volte superficiale, che mette “a rischio” la conservazione della villa, potrebbe indicare la via per una fruizione più sostenibile del patrimonio culturale e potrebbe essere applicata ad altri beni presenti sul territorio. “È necessario analizzare ogni situazione singolarmente, – dice Rasella – creando le condizioni di fruizione del bene, del borgo, che siano le migliori sia per i turisti che per i residenti. Ci devono essere sinergie tra le amministrazioni comunali, provinciali, la Navigazione, la stessa Camera di Commercio per creare una certa vivibilità del territorio. Siamo fortunati ad avere code, ingorghi, nonostante qualche disagio, perché significa che il turismo sta dando un valore aggiunto al nostro territorio. Dopo la pandemia, siamo tornati ad avere numeri importanti di voli intercontinentali dai paesi asiatici, dagli Stati Uniti, dall’Australia, con le conferme degli europei, ma con meno turismo di prossimità. Bisogna però avere la capacità di programmare a lungo termine. È necessario pensare ai prossimi dieci anni del Lago di Como non solo dal punto di vista turistico, ma anche economico e sociale”.
E sul turismo guidato dai social che sta dilagando sul Lago, “gli influencer fanno una promozione importante – dice Rasella – Sono sempre i benvenuti. È però evidente che non è possibile girare il Lago di Como in un giorno. Il nostro è un territorio che va vissuto con una certa consapevolezza”.