(ANSA) – DONNALUCATA, 02 AGO – Un giovane gabbiano reale trovato sulla spiaggia di Donnalucata (Ragusa) con un amo conficcato nel becco e la lenza impigliata tra gli scogli è stato salvato dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) grazie all’intervento del delegato, Riccardo Zingaro, avvertito da una coppia di turisti. Lo rende noto la stessa organizzazione. "Il gabbiano – racconta Zingaro – era sugli sotto il sole ad una temperatura di oltre 40° chissà da quanto tempo. Era ormai agonizzante. Non è stato facile estrarre l’amo. Ci sono voluti 45 minuti di particolari manovre; fortunatamente sapevo come fare, ma non si tratta di un’operazione semplice. Lui si è fatto soccorrere ben volentieri: stava morendo per colpa dell’incuria di pescatori che non considerano quanto male possono fare agli animali abbandonando lenze, reti e ami nell’ambiente. Lo scorso anno ho salvato persino un cane con un amo conficcato nella bocca". L’amo, con la lenza ancora attaccata, era conficcato nella parte laterale del becco e per fortuna non aveva leso la lingua o i capillari. Una volta estratto, i volontari dell’Oipa hanno rifocillato e reidratato il povero gabbiano, che dopo mezz’ora ha aperto le ali e ha preso il volo con grande gioia di chi ha assistito al salvataggio. "Non abbandonate le attrezzature da pesca: anche il più piccolo amo, una minuscola rete e la più corta lenza dispersi nell’ambiente – è l’appello dell’Oipa – possono essere causa di atroci sofferenze e di morte per gli animali che abitano il mare oltre a contribuire all’inquinamento da plastica e metallo". L’associazione auspica inoltre che il problema dell’abbandono di ami, reti e lenze nell’ambiente "sia affrontato a livello anche politico-amministrativo attraverso una seria regolamentazione che sanzioni pesantemente chi si renda responsabile di azioni tanto dannose per la biodiversità". (ANSA).