“Periferie dimenticate, non esiste solo il centro”. Così si legge su uno degli striscioni. Mancata potatura delle piante pericolanti, rovi ed erbacce che invadono strade e marciapiedi, pulizia carente. A Sagnino cittadini in protesta stamattina in via Deledda per chiedere al Comune di risolvere i problemi già più volte segnalati e, a detta dei presenti, fino ad ora non presi in considerazione. Nei giorni scorsi a Palazzo Cernezzi è stata recapitata la lettera in cui viene sollecitato l’intervento. Mittente l’ex consigliere comunale Vittorio Mottola.
Verde “selvaggio”
Tra le situazioni segnalate dai residenti del quartiere e considerate poco sicure: proprio in via Deledda le piante pericolanti del giardino della scuola media cresciute a dismisura con i rovi che segnano i bus in transito. E poi ancora le vie Segantini e con il verde che è diventato un problema anche per i pedoni e in aggiunta si parla di un albero da potare su spazio comunale in via Pio XI. Il concetto ribadito da più parti è la pericolosità in particolare in caso di violento maltempo come accaduto in altre aree del territorio nei giorni scorsi.
Anche nella scuola primaria di via Mognano le piante sono cresciute come evidenziato da chi vive nei condomini circostanti. Dello stesso edificio parla Eleonora Galli, consigliere comunale del Pd.
Il Pd sulla scuola di via Mognano: “Lavori in ritardo”
“Il ritardo nell’inizio dei lavori di ampliamento e la conseguente scelta forzata di far iniziare l’anno in via Deledda agli studenti della scuola secondaria di primo grado è un esempio di cattiva amministrazione e programmazione, che andrà, inevitabilmente, a ripercuotersi sugli studenti e sulle loro famiglie” denuncia insieme con Massimo Mancuso, segretario del circolo “Elide Greco” di Como Nord.
“La soluzione lascia estremamente perplessi. I motivi sono diversi, a partire dalle condizioni in cui i ragazzi saranno costretti a studiare in un edificio ormai fatiscente, come quello di via Deledda. Edificio in cui le aule sono in condizioni disastrose e un piano è addirittura inagibile. La situazione di incertezza sulle tempistiche dei lavori, tra l’altro, sarà un’ulteriore ostacolo organizzativo”.
“E la cosa peggiore è che, a queste domande che ci siamo posti e che anche la scuola ha provato a formulare al Comune già da tempo, non sono ancora state date risposte chiare” concludono Galli e Mancuso.