Tuffi vietati nel Lago di Como. I controlli della polizia locale hanno accertato 32 violazioni per bagni nelle acque proibite del primo bacino del Lario nei due mesi di maggio e giugno. Il dato emerge dal report dell’attività della polizia locale del capoluogo. Un copione che si ripete ad ogni stagione estiva. Il caldo porta i numerosi turisti a stendere asciugamani sui prati e sulla spiaggetta nei pressi del Tempio Voltiano e a immergersi per cercare refrigerio, nonostante i divieti. Anche oggi l’area era affollata di persone stese al sole o in acqua.
Nelle scorse settimane è stata posizionata una transenna davanti al lago per impedire i tuffi, ma i bagnanti non si arrendono e in queste ore la barriera è stata spostata vicino al Tempio.
Proprio per disincentivare e nel caso sanzionare questi comportamenti vietati e pericolosi, anche a fronte delle numerose tragedie che si sono verificate nelle acque del lago, gli agenti della polizia locale hanno incrementato i controlli nell’area, in accordo con tutte le altre forze dell’ordine. I vigili invitano dunque i bagnanti a uscire dall’acqua, ricordando i divieti e spiegando soprattutto i rischi delle nuotate in quella zona e le insidie del lago. In caso di necessità e di risposta negativa agli ammonimenti verbali, inevitabilmente scattano anche le sanzioni previste.