(ANSA) – ROMA, 20 LUG – Il disoccupato Antonio Ricci la sua bicicletta non la ebbe indietro ma Christian De Sica, figlio di Vittorio che firmò il manifesto neorealista dell’uomo alla disperata ricerca della sua due ruote, la sua 500 l’ha subito ritrovata. Un lieto fine per una vicenda che sembra quasi evocare la pellicola capolavoro di De Sica senior: ora i ladri di biciclette sono diventati ladri di auto in una Roma pur sempre periferica ma meno spietata e indifferente, almeno in questo caso. All’eroe dei cine pattoni, erede di una recitazione ironica, lieve seppur accorta, l’auto gli era stata rubata il 18 luglio a Tor Bella Monaca, uno di quei quartieri che nella narrazione non solo capitolina significano degrado ma in realtà sono anche altro. Ed infatti De Sica era andato a Tor Bella Monaca in occasione del Teatro Festival nell’arena estiva. Aveva parcheggiato l’auto proprio nei pressi del teatro ma all’uscita non l’aveva più trovata. Della Fiat 500, un’utilitaria e non dunque un Suv ricercato, neanche l’ombra. A mettersi sulle tracce della vettura sono stati in questo caso gli agenti della polizia municipale del VI gruppo Torri che in due giorni hanno risolto la questione riconsegnando la vettura a De Sica. Nessun calvario in giro per la Roma del dopoguerra tra indifferenza e arroganza, come per il povero (in tutti i sensi) Antonio Ricci, bensì controlli tempestivi e a tappeto di vigili urbani in tutta la zona: l’utilitaria è stata ritrovata nei parcheggi sotterranei delle case popolari di largo Ferruccio Mengaroni. Uno scorcio neorealista per un epilogo meno amaro: dei ladri nessuna traccia ma dell’auto sì. Ora De Sica dovrà solo provvedere a riparare gli evidenti segni di scasso procurati per forzare la serratura. Dopo 75 anni ha ‘vendicato’ il disoccupato Antonio Ricci. (ANSA).