(ANSA) – IL CAIRO, 17 LUG – Si tiene domani a Mansura l’11esima udienza del processo a carico di Patrick Zaki, l’ormai dottore egiziano in studi di genere presso l’Università di Bologna che – pur da tempo a piede libero – rischia altri cinque anni di carcere per il contenuto di un suo articolo. Come sottolineato dallo stesso Patrick subito dopo la precedente udienza del 9 maggio, il giudice monocratico della Corte della Sicurezza dello Stato ha ormai ricevuto tutte le carte della difesa e, almeno in teoria, non ha più motivi per rinviare il pronunciamento della sentenza, inappellabile. In passato però i tre giudici che dal settembre 2021 si sono avvicendati alla guida del processo hanno comunque spesso smentito le previsioni della vigilia. Dato che il 5 luglio scorso Zaki ha conseguito la laurea discutendola da remoto, si presume che il laureato all’ateneo bolognese e attivista per la difesa dei diritti umani sia sempre su una lista nera che non gli consente di lasciare l’Egitto. Il caso giudiziario del 32enne Patrick era iniziato con il fermo del 7 febbraio 2020 (con formalizzazione dell’arresto il giorno dopo) e dura da tre anni e mezzo, di cui 22 passati in carcere. L’accusa di ‘diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese’ si basa su un articolo che scrisse nel 2019 su attentati dell’Isis e due casi di presunte discriminazioni di copti, i suoi correligionari cristiani d’Egitto. Anche per domani è prevedibile la presenza a Mansura di diplomatici stranieri impegnati a seguire il processo nell’ambito di un programma di monitoraggio europeo e su impulso dell’ambasciata d’Italia al Cairo. (ANSA).