(v. ‘Dopo le parole a Chi l’ha visto revocati…’ delle 11:25) (ANSA) – ASCOLI PICENO, 14 LUG – "Salvatore Parolisi ha mostrato nell’intervista rilasciata a Chi l’ha visto? assenza di rispetto per la vittima (moglie e madre di sua figlia), per i suoi familiari e per le donne in genere (amante compresa). Ci chiediamo, a questo punto, e lo chiederemo al magistrato, come si possano ancora in futuro concedergli sconti di pena, come la cosiddetta liberazione anticipata, cioè ogni 45 giorni per buona condotta e partecipazione all’opera di rieducazione". Così l’avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea commenta la decisione del magistrato di sorveglianza di revocare tutti i permessi premio concessi a Parolisi, condannato a 20 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea, fino ad ottobre per fare volontariato in parrocchia. "Innanzitutto perché ha dimostrato, dice il magistrato, di non aver compreso il significato della condanna. Avevamo detto, infatti – prosegue Gionni – che era priva di logica l’affermazione di Parolisi, secondo il quale se uno è colpevole prende l’ergastolo, se è innocente, come solo lui pensa di essere, prende 20 anni. Lui è colpevole – incalza il legale -, come la sentenza passata in giudica ha accertato. Non è sul numero di anni che si gioca la sua colpevolezza, accertata al di la di ogni ragionevole dubbio". Le parole di Parolisi, condannato a 20 anni per l’assassinio della moglie, avevano indignato la famiglia di Melania Rea. "Il magistrato gli ha revocato i permessi perché l’intervista (non autorizzata) dimostra comunque che non ha compreso il valore ed il significato dei permessi premio – ribadisce Gionni -, con l’assenza di consapevolezza del rispetto per le vittime di reato e per le donne, per il quali è necessario che in carcere il lavoro introspettivo e si confronti con i temi dolorosi che hanno accompagnato la vicenda per restituire piena dignità alle vittime ed alla loro storia, in un’ ottica riparativa per lenire il dolore generato" conclude. (ANSA).