Livello del lago di Como, “si rischia di perdere 4 centimetri al giorno”, è l’allarme lanciato dall’assessore regionale a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori.
“Dal 3 giugno al 4 luglio dal lago sono stati erogati sempre più di 200 metri cubi al secondo, con punte di 223. Valori vicini al 100% delle portate di competenza – spiega – solo dal 4 luglio la portata di erogazione è stata ridotta al 70%, erogando circa 150 metri cubi al secondo. L’erogazione nel periodo ha consentito al comprensorio agricolo servito con le acque dell’Adda, dopo un anno di siccità, di ripristinare le falde e la circolazione idrica, quindi un’adeguata irrigazione per il primo ciclo di coltura e, in molti casi, la semina per i secondi raccolti”.
“Tuttavia – aggiunge Sertori – nello stesso periodo il lago è passato da un’altezza idrometrica vicina a +100 centimetri all’attuale situazione di +21 centimetri, perdendo negli ultimi 20 giorni circa 80 centimetri. Per poter mantenere le erogazioni nella misura del 70% e consentire il completamento delle coltivazioni, si rende necessario mantenere l’attuale erogazione. Per questo – afferma Sertori – abbiamo chiesto ai gestori delle dighe idroelettriche a monte del lago di turbinare in modo tale da sostenere l’altezza del lago in termini accettabili non solo per l’agricoltura, ma anche per usi quali navigazione e turismo”.
“La differenza attuale tra gli afflussi in ingresso al lago e le portate erogate dal lago è di circa 60 metri cubi al secondo, in queste condizioni si rischia di “perdere” 3-4 centimetri di lago al giorno, al netto dell’evaporazione – poi conclude – Il supporto da monte da parte degli invasi idroelettrici potrà consentire il mantenimento del livello attuale, se si mantiene al massimo l’attuale erogazione”.