(ANSA) – ROMA, 05 LUG – Un "Manifesto dell’Accessibilità" per ascoltare le voci dei ragazzi con disabilità proprio sul tema dell’acceso alla cultura, alla comunicazione, allo sport, alle banche e alla gestione del denaro, alla burocrazia, all’istruzione e alla sanità. Con tante richieste alla politica. E’ l’iniziativa che è stata presentata oggi a Roma al Cnel e aperta dalla vicepresidente Gianna Fracassi, illustrata dalla presidente dell’associazione e curatrice del forum "Noi in Ability Garden", Serena Cecconi, che ha presentato il modello Ability Garden. Mentre i ragazzi presenti hanno letto quanto elaborato nei vari ambiti che loro vivono proponendo dei miglioramenti concreti. Un modello di inclusione che viene proposto per il secondo anno. "Abbiamo affrontato con i ragazzi, che partecipano al programma Ability Garden, il tema dell’accessibilità e loro hanno esternato le situazioni che trovano inaccessibili o estremamente complesse. Ci interessiamo al talento e alle abilità per un’inclusione di valore e per agevolare l’assunzione delle categorie protette, ma il posto di lavoro tanto ambito dalla persona – aggiunge Serena Cecconi -, deve essere corollato dalla possibilità di poter accedere alla vita con la massima autonomia, ecco perché abbiamo voluto dedicare questa edizione all’Atto Europeo sull’Accessibilità che porterà tutti gli Stati membri entro un paio di anni all’adeguamento nei processi produttivi e nell’erogazione dei servizi per i cittadini con disabilità". Tante le richieste dei ragazzi, anche e soprattutto alla politica quella di Alessia: "per me la cultura dovrebbe essere un’esperienza da vivere anche con le mie difficoltà, sensoriali, motorie o intellettive". Per Flavio invece l’ideale sarebbe "andare al cinema, seguire il film leggendo i sottotitoli e poter avere uno spazio dedicato alla sedia a rotelle per non metterla a lato". Per Ginevra, per la comunicazione sono necessari ‘spot pubblicitari e notizie accessibili ai non vedenti per mezzo di narrazioni dei prodotti/servizi presentati", mentre Cassandra vorrebbe che "tutte le pratiche sanitarie online fossero più semplici e che la disability card avesse anche la funzione di accesso a versioni web più comprensibili". (ANSA).