Concessioni per le sepolture, una su cinque è scaduta.
È quanto si evince dall’analisi del cimitero di Albate, il primo interamente digitalizzato dal Comune di Como con un sistema informatico che creerà un’anagrafe cimiteriale.
Un metodo tramite il quale l’amministrazione Rapinese vuole mettere ordine al tema.
Il camposanto – con le posizioni delle relative sepolture – viene mappato in 3D: il Comune ha quindi contezza immediata dello stato di occupazione del cimitero e delle relative concessioni, occupazioni e disponibilità.
“In tema di concessioni cimiteriali, l’anno scorso abbiamo cancellato 500mila euro di crediti previsti dal bilancio preventivo perché non avevamo una banca dati affidabile dalla quale attingere – spiega il sindaco Alessandro Rapinese – con questa digitalizzazione vogliamo raggiungere quattro obiettivi: riordinare una situazione burocratica incancrenita da cinquant’anni, fornire un servizio efficiente e rapido al cittadino che vuole rinnovare la concessione cimiteriale di un proprio caro, gestire al meglio gli spazi cimiteriali e recuperare preziose risorse per il Comune”.
Solamente negli ultimi cinque giorni, Palazzo Cernezzi ha inviato notifiche per 140mila euro, relative a concessioni scadute.
La digitalizzazione interesserà in tre anni tutti i cimiteri della città, ma Albate – come detto – è il primo camposanto interamente mappato. Su 3.672 sepolture, 763 concessioni – pari a circa il 20%, una su cinque – risultano scadute.
I nominativi delle concessioni scadute verranno affissi lunedì all’albo pretorio e al cancello del cimitero di Albate. Gli interessati avranno 90 giorni di tempo per regolarizzare la concessione. Se, al termine dei 90 giorni, il titolare della concessione non si manifesta, il Comune – senza ulteriori avvisi – potrà liberare la sepoltura.