Un campione rimasto nel cuore degli appassionati di calcio, non soltanto lariani. Oggi si ricordano i dieci anni dalla scomparsa, a causa della Sla, di Stefano Borgonovo, centravanti cresciuto nel vivaio del Como e poi protagonista in serie A con la maglia azzurra. Una carriera calcistica la sua, ad alti livelli, certo non aiutata dagli infortuni: ma Borgonovo – che era nato a Giussano il 17 marzo del 1964 – è comunque riuscito a regalare momenti importanti, oltre che ai tifosi del Como, a quelli di Fiorentina (indimenticabili le sue giocate con Roberto Baggio) e Milan. In maglia rossonera segnò una decisiva rete nella semifinale di Coppa dei Campioni contro il Bayern, gol che diede il pass alla sua squadra per la finalissima di Vienna, poi vinta contro il Benfica.
Anche a San Benedetto del Tronto Borgonovo viene rievocato con grande affetto: nella formazione marchigiana era stato mandato in presto dal Como nel torneo 1984-1985 (33 presenze e 13 gol). Recentemente gli è stato dedicato il piazzale davanti al vecchio stadio Fratelli Ballarin. Lo stesso è accaduto a Como, con “Largo Stefano Borgonovo” davanti al cancello d’ingresso principale del Sinigaglia.
Nel suo curriculum anche tre presenze con la Nazionale maggiore. Le ultime esperienze della carriera di calciatore di Borgonovo sono state con Brescia, Pescara ed Udinese. Poi l’inizio della professione di allenatore, nel settore giovanile del Como, incarico lasciato nel 2005, all’affacciarsi dei primi sintomi della Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica, la stessa malattia che ha colpito altri ex azzurri come Adriano Lombardi, Celestino Meroni, Piergiorgio Corno, Albano Canazza e Maurizio Gabbana.
Una battaglia, la sua, vissuta con discrezione, fino alla decisione, nel 2008, di rendere noto ciò che gli stava succedendo. La scomparsa nella casa di Giussano il 27 giugno del 2013. L’ultimo saluto, nel paese brianzolo, il successivo 1° luglio.