“La mia paga oraria corrispondeva a circa 5,50 euro lordi. Da contratto dovevo svolgere 40 ore settimanali, ripartite su 6 giorni. In realtà lavoravo almeno 8 ore al giorno, più almeno 40 ore mensili di straordinario. Per gli straordinari la maggiorazione oraria era di 80 centesimi lordi”. “Era impossibile coprire i turni senza gli straordinari e comunque non potevo rifiutarmi di farli”. “Nonostante le 60-80 ore mensili di straordinario non ho mai percepito uno stipendio superiore a 1.400 euro netti”. “Non mi sono reso conto che mi stavano assumendo come socio lavoratore della cooperativa”. “Gli orari di lavoro erano imposti dai miei responsabili, compresi eventuali straordinari”.
Sono solo alcune delle voci delle decine di lavoratori della Società Cooperativa, con sede a Como, sentiti dalle fiamme gialle nell’ambito dell’indagine sfociata nel provvedimento di controllo giudiziario per la cooperativa.
L’ipotesi dell’accusa è di sfruttamento del lavoro per la società, leader nel mercato della sicurezza e della vigilanza privata.