(ANSA) – MILANO, 26 GIU – Spetterà direttamente al procuratore di Milano Marcello Viola decidere se presentare o meno reclamo alla Corte d’Appello contro i tre decreti del Tribunale civile che il 23 giugno hanno dichiarato "inammissibile" la richiesta dei pm di annullamento delle trascrizioni dei riconoscimenti dei bimbi di tre coppie di donne, nati con procreazione assistita avvenuta all’estero. La Procura dovrà decidere se ricorrere entro i primi di luglio, perché il termine per presentare reclamo scade dopo dieci giorni dal deposito dei provvedimenti di primo grado. Il punto su cui il pm Rossana Guareschi, che aveva presentato le istanze di annullamento, aveva insistito nel corso delle udienze era la possibilità per i giudici di rettificare atti redatti in violazione di legge. Nei tre decreti, invece, i giudici dell’ottava civile hanno chiarito che l’anagrafe comunale può "rifiutare di accettare una dichiarazione di riconoscimento del figlio, ma una volta che la dichiarazione sia stata accettata, anche se per compiacenza, per errore o in violazione di legge, e sia stata annotata in calce all’atto di nascita del minore, il riconoscimento effettuato non potrà essere contestato". Per il Tribunale si può ricorrere solo "al modello di tutela che il nostro ordinamento prevede per la rimozione dello status di figlio". Procedura a cui non può accedere la Procura. Tra l’altro, nei giorni scorsi si è tenuta, sempre davanti all’ottava civile, un’udienza su un quarto caso di coppia di donne, che hanno avuto un figlio con procreazione assistita all’estero. I pm hanno chiesto di annullare la trascrizione perché avvenuta sempre dopo la sentenza della Cassazione di dicembre. Ed è attesa ovviamente una decisione in linea con le altre. Mentre è probabile che i due uomini, che si sono visti annullare la trascrizione dell’atto di nascita del figlio nato con maternità surrogata all’estero, non faranno ricorso. Sceglieranno, invece, la strada dell’adozione in casi speciali con domanda in un Tribunale dell’Emilia Romagna, dove risiedono. (ANSA).