(ANSA) – TEL AVIV, 19 GIU – Cinque palestinesi morti, fra cui una adolescente di 15 anni, e almeno 60 feriti dei quali 18 in gravi condizioni è il bilancio dei violenti scontri fra esercito israeliano e palestinesi nel campo profughi di Janin, in Cisgiordania. Fra i feriti, riferisce l’agenzia di stampa Wafa, anche un cameraman palestinese colpito al ventre da un proiettile mentre riprendeva gli incidenti dal tetto di una casa. Sette membri dell’esercito israeliano sono rimasti feriti dopo essere finiti sotto il fuoco in un’operazione a Janin per arrestare alcuni sospetti, tra cui il figlio di un alto esponente di Hamas, Jamal Abu al-Hija, in carcere in Israele. Almeno due dei palestinesi uccisi appartenevano alla Jihad islamica, secondo le fonti riportate dalla Wafa .Tre sono stati identificati come Khaled Azzam Darwish (21 anni), Ahmed Yusef Saqr (15) e Qassam Faisal Abu Sariya (29). Per il deterioramento della situazione sul terreno, è stato vietato l’ingresso di un centinaio di fedeli ebrei alla ‘Tomba di Giuseppe’, un luogo di preghiera nei pressi del campo profughi palestinese di Nablus. Un appello alla comunità internazionale, soprattutto all’amministrazione Biden perché intervenga "a mettere fin alla follia israeliana", è stato lanciato da portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, Nabil Abu Rudeina. "I continui massacri perpetrati dagli occupanti sono tentativi di Israele di far esplodere la regione e di trascinare tutti in una spirale di violenze", ha aggiunto Abu Rudeina, citato da Wafa. Da parte sua il segretario general del comitato esecutivo dell’Olp Hussein al-Sheikh, ha segnalato su twitter che "nei confronti del popolo palestinese è stata lanciata dalle forze degli occupanti una guerra aperta, che è politica, di sicurezza d economica", in relazione alla decisione annunciata ieri dal governo Netanyahu di snellire le procedure per ampliare gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. (ANSA).