(ANSA) – TRIESTE, 17 GIU – Sarà la Corte di giustizia dell’Unione europea a occuparsi del caso del Sailing Yacht "A", l’avanguardistica nave a vela da oltre 500 milioni, riconducibile agli interessi dell’oligarca russo Andrey Melnichenko, sottoposta a congelamento amministrativo dal marzo 2022 e da allora in rada nel golfo di Trieste. Lo scrive il quotidiano Il Piccolo oggi in edicola. La II sezione del Tar del Lazio, con un’ordinanza dei giudici Francesco Riccio e Igor Nobile, non si è pronunciata sul ricorso contro il congelamento amministrativo del trialbero, rimettendo il giudizio alla Corte di giustizia Ue, cui è stata disposta la trasmissione di copia del provvedimento e del relativo fascicolo. Ovviamente, nell’attesa che la Corte (Cgue), che ha sede in Lussemburgo si pronunci, è stata decisa la sospensione del giudizio. Il Piccolo pubblica un approfondito articolo sul caso svelando dettagli ancora ignoti della vicenda, ad esempio che ad aver presentato ricorso sono state cinque società, quattro delle quali "svolgono attività di natura commerciale" e sono "controllate interamente" da una quinta società che ha sede alle Bermuda e che, a sua volta, "è stata conferita all’interno di un trust". Il gestore di questo (il trustee) è una società fiduciaria di diritto svizzero. Nell’ ordinanza, scrive Il Piccolo, i nomi delle varie realtà rimangono ignoti perché coperti da omissis. E comunque i relativi legali rappresentanti pro tempore, sono difesi dagli avvocati Andrea Saccucci e Matteo Magnano, dello studio legale di Roma Saccucci & Partners, e dall’avvocato Francesco Centonze, dell’omonimo studio milanese. Il Piccolo ha anche elaborato una stima, sulla scorta di indicatori e valutazione di esperti, sul costo che lo Stato italiano ha dovuto sostenere fino ad oggi per la custodia del mega yacht: tra gli 11 e i 12 milioni di euro. (ANSA).