Berlusconi e Cernobbio. La villa sul lago desiderata e mai acquistata, l’amicizia con Simona Saladini, per anni sindaco del paese adagiato sulla riva del Lario.
Di tutte le località comasche, Cernobbio è stata per anni una tra le più frequentate da Silvio Berlusconi, in particolare all’inizio degli anni Duemila.
A Cernobbio Berlusconi andava ogni anno al Forum Ambrosetti di Villa d’Este. Ma non solo. All’epoca, tra il 2003 e il 2013 il sindaco del paese era Simona Saladini, esponente di Forza Italia con la quale nacque una sincera amicizia.
“Un rapporto schietto – ricorda oggi Simona Saladini, sfogliando gli aneddoti nella memoria – lui aveva una grande dote: pur essendo un personaggio ricco e potente, conservava la genuinità e l’empatia di una persona semplice. Sapeva ascoltare le storie della gente, se ne faceva carico. Conservo alcuni nostri scritti, ricordo molti aneddoti di sincera amicizia. Mi è stato vicino anche in momenti difficili”.
Un’amicizia che negli anni è proseguita. Dall’arrivo di Berlusconi per un tè a Villa d’Este, alle visite di Saldini ad Arcore, dove l’ex sindaco di Cernobbio conobbe anche “mamma Rosa”, la madre alla quale Berlusconi era legatissimo. “Prima delle riunioni, mi capitava di trascorrere qualche minuto sul divano in compagnia della signora”, dice ancora Saladini, che ricorda anche il momento in cui Berlusconi decise di provare a comprare una villa a Cernobbio.
“Dopo un Ambrosetti, fece credere a tutti di essersene andato, invece andammo insieme verso Villa Belinzaghi. Lui vide la luna riflessa nel lago e se ne innamorò”.
Le trattative proseguirono per qualche mese, si favoleggiava persino di un’offerta di 12 milioni di euro, ma poi l’affare si arenò a causa di alcune questioni burocratiche.
Nell’immenso patrimonio immobiliare di Silvio Berlusconi stava per finire anche una splendida villa a Cernobbio. Non fu così per un soffio.