(ANSA) – MILANO, 10 GIU – Le analisi di decine di telecamere di sorveglianza, tra Senago e Milano, e quelle sulle copie forensi dei dispositivi, tra cui tre pc e un tablet, sequestrati ad Alessandro Impagnatiello. E’ su questi due fronti che si concentreranno in queste ore e nei prossimi giorni le indagini dei carabinieri e della Procura di Milano sull’omicidio di Giulia Tramontano, 29 anni e incinta di 7 mesi. Accertamenti per ricostruire, stando a quanto chiarito, "il prima e il dopo del delitto". Due sono, infatti, gli aspetti su cui l’inchiesta va avanti. Da un lato, la presunta premeditazione dell’omicidio e per questo gli investigatori, visionando ora per ora decine di telecamere, cercheranno di tracciare tutti gli spostamenti del barman 30enne nei giorni precedenti all’omicidio. Oltre ad approfondire l’analisi delle sue ricerche on line e di suoi eventuali contatti e dialoghi significativi in quei giorni. Dall’altro lato, resta da accertare cosa abbia fatto con esattezza il giovane dopo aver ucciso la fidanzata, la sera del 27 maggio: se davvero abbia tenuto il corpo nascosto tra cantina, box e bagagliaio dell’auto per tre giorni, prima di gettarlo in via Monte Rosa in un’intercapedine vicino a dei box, non distanti dalla casa di Senago. Anche su questo punto sarà fondamentale per gli investigatori ricostruire, frame dopo frame, i movimenti del giovane. Indagini che, ovviamente, si incroceranno con quelle su eventuali complici che potrebbero aver aiutato il 30enne nella fase dell’occultamento del cadavere. A conclusione di questa fase dell’inchiesta, gli inquirenti potrebbero sentire nuovamente come teste la 23enne italo-inglese con cui il barman aveva una relazione parallela e che, secondo i magistrati, ha rischiato di essere uccisa anche lei da Impagnatiello, che la notte dell’omicidio voleva incontrarla a tutti i costi. Lei, spaventata anche per la sorte di Giulia, non lo fece salire in casa. (ANSA).