Passaggi a livello di Como e tempi di attesa infiniti. Nessuna soluzione al problema per il Comune di Como. Chi invece promette di affrontare l’annosa questione è il nuovo presidente dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale di Como, Lecco e Varese, Giovanni Galli, con un passato da dirigente di Ferrovie Nord.
“Il tema è tra i più delicati – dice – La prossima settimana abbiamo convocato un tavolo con il direttore dell’Agenzia, l’ingegnere Daniele Colombo, per discutere dei diversi dossier aperti, tra cui anche la questione che riguarda i passaggi a livello nella città di Como”.
Minuti interminabili ad aspettare il passaggio del treno. Sbarre abbassate decine di volte al giorno. Scene che si ripetono quotidianamente quando si parla dei passaggi a livello di Como che tagliano in due la città. Quattro passaggi a livello che, quando si abbassano, paralizzano il traffico. Soprattutto di pomeriggio, nelle ore di punta quando passano due treni in direzioni opposte e tra un convoglio e l’altro le sbarre non si alzano, la città si blocca. Inoltre – come se non bastasse – a settembre del 2020 è entrato in funzione un nuovo sistema di sicurezza che ha allungato ulteriormente i tempi dei passaggi a livello. Un problema serio al quale nessuno ha mai voluto mettere seriamente mano.
L’amministrazione comasca nei giorni scorsi ha scartato l’ipotesi di fermare i treni alla stazione di Como Borghi come pure la possibilità di interrare il percorso ferroviario, mentre ha intenzione di approfondire l’opzione che prevede la realizzazione di sottopassi per tentare di limitare i disagi.
In attesa di un’auspica soluzione al problema i comaschi però dovranno continuare a convivere con i disagi provocati dai passaggi a livello.