(ANSA) – ROMA, 30 MAG – Sovraffollamento, suicidi e violenze nelle carceri. Per l’associazione Antigone il 2022 è stato un anno da dimenticare. Ma il XIX rapporto dell’associazione sulla condizione detentiva, redatto all’esito di un centinaio di visite compiute l’anno scorso nei penitenziari e presentato in una conferenza stampa, rivela che nei primi mesi di quest’anno la situazione non è affatto mutata. Al 30 aprile di quest’anno il sovraffollamento ha raggiunto il 119% come tasso medio e punte record del 151% in Lombardia: peggio di noi in Europa fanno solo Cipro e la Romania. Nella prima parte del 2023 non si è fermata nemmeno la catena di suicidi che ha funestato l’anno passato, il più drammatico da questo punto di vista nella storia delle carceri: sono già 23 i detenuti che si sono tolti la vita e si aggiungono agli 85 del 2022. Il rapporto si intitola "E’ vietata la tortura", ma la violenza nei confronti dei detenuti "esiste ancora" osserva con amarezza il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella. Lo certificano i 13 procedimenti a carico di poliziotti penitenziari per violenze e torture, tra quelli attualmente in corso, in cui l’associazione si è costituita parte civile. Inchieste e processi che rischiano di saltare se fossero approvate le proposte presentate in Parlamento dalla maggioranza di centrodestra. Ce n’è una di FdI per l’abrogazione del reato, mentre il ministro della Giustizia Nordio ha annunciato una proposta di modifica. Anche in questo caso però "finirebbero in un nulla di fatto i processi in corso, prima di tutti quello di Santa Maria Capua Vetere con oltre 100 imputati". Antigone annuncia battaglia: "ci batteremo perchè questa legge non venga toccata". (ANSA).