(ANSA) – PADOVA, 17 MAG – Una bambina-esca virtuale, sul dark web, è lo strumento con il quale, dal consolato onorario di Padova si sta andando alla ricerca dei tanti bimbi ucraini scomparsi, o rapiti, dall’inizio della guerra. La piccola avatar, 12 anni, bionda, bella, gli occhi grandi, che si presenta dicendo d’essere rimasta sola a causa del conflitto, si chiama Iryna. Il progetto è nato per iniziativa del console onorario di Ucraina Marco Toson, che vive e lavora a Padova, assieme alla Fondazione – di cui è presidente – "Hope Ukraine", un’organizzazione nata subito dopo lo scoppio del conflitto per raccogliere beni di prima necessità da destinare al Paese attaccato dalla Russia. Finora il progetto è riuscito ad individuare una ventina di bambini dati per scomparsi. "In larga parte – dice il console – spariti dalla zona di Sloviansk, occupata dagli invasori. Abbiamo segnalato la loro posizione all’Interpol, quindi non posso dire molto, se non che alcuni di loro sono stati localizzati in Russia, altri si trovano altrove". Iryna, naturalmente, agisce come trappola per chi nel dark web mette annunci di pedopornografia, offerta di giovanissime escort, oppure, sospetta la Fondazione, "nel mercato di organi umani". Per avviare la campagna di ricerca la Fondazione, ribattezzata "Hope Women and Kids on line protection", ha stretto una collaborazione con Cyber Unit Technologies, un’azienda di tecnologia con sede in Ucraina che utilizzata i ‘pirati buoni’ dell’informatica. (ANSA).