(ANSA) – TUNISI, 03 MAG – E’ lo stesso presidente tunisino Kais Saied a smorzare definitivamente le polemiche sul caso del ritiro temporaneo dagli scaffali dello stand del suo editore, alla Fiera Internazionale del Libro di Tunisi, del libro "Frankenstein di Tunisi" di Kamel Rihai, che aveva fatto scattare un allarme per il ritorno della censura in Tunisia. Sfogliando il libro regolarmente in vendita alla libreria Al Kitab, nel centro di Tunisi, il presidente ha spiegato l’arcano, ovvero che detto libro non era presente nella lista preliminare delle opere che l’editore avrebbe dovuto sottomettere alla direzione della Fiera, prima di esporle. "Dicono che questo libro è stato bandito. Eccolo in vendita presso la libreria Al Kitab. Bugie e sciocchezze" ha detto Saied, come si evince da un video della stessa presidenza. Facendo riferimento ad un altro libro che sarebbe stato vietato ma invece anch’esso regolarmente in vendita, Saied ha poi dichiarato che "chi sogna ancora un divieto, è fuori contesto. Queste sono menzogne ;;attraverso la messa in discussione delle libertà. Le libertà non saranno mai minacciate in Tunisia. C’è un popolo che protegge queste libertà, c’è un popolo che protegge la rivoluzione, ci sono istituzioni che proteggono lo Stato. Che smettano le loro bugie e le loro illusioni. Conosco molto bene il mondo dei libri. Per me la libertà di pensiero è molto più importante della loro cosiddetta libertà di espressione". "Chiunque metta in discussione lo stato delle libertà in Tunisia a livello nazionale o internazionale è un mercenario o è in un profondo coma intellettuale. So cosa significano i libri, così come conosco alcuni canali stranieri che cercano solo di sconfiggere lo Stato tunisino, ma non ci riescono". Saied ha inoltre messo in guardia contro il "terrorismo intellettuale", sottolineando che i bugiardi sono sempre traditi dai loro atti e dalle loro pratiche. (ANSA).