Non si placa lo scambio d’accuse tra istituzioni sulla pulizia del Lago di Como. Da una parte il sindaco del capoluogo, Alessandro Rapinese, dall’altra il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, in mezzo una questione mai sopita. Passano le amministrazioni ma le acque invase dai detriti, in questi giorni sotto gli occhi di comaschi e turisti, continuano a generare un rimpallo di responsabilità.
Il primo cittadino, in diretta su Etv ieri sera è tornato sulla questione, puntando il dito contro Villa Saporiti. “La legge regionale è chiara, spetta a loro la pulizia”.
Il riferimento è alla convenzione (che consente di utilizzare il battello spazzino) che deve essere rinnovata, ma il Comune chiede gli arretrati per il servizio svolto gli anni scorsi. Intanto senza la convenzione il mezzo resta fermo e il lago sporco.
La replica della Provincia
Ma la Provincia non ci sta e per bocca del presidente respinge le accuse precisando che risale a 7/8 mesi fa il primo incontro con l’allora assessore all’Ambiente e i competenti dirigenti del Comune. “Da allora non abbiamo più visto tornare indietro il documento”. Spiega il presidente, Fiorenzo Bongiasca. “Poi 10 giorni fa ci è arrivata la lettera in cui venivano chiesti i soldi. A nostra volta abbiamo risposto spiegando che per una serie di atti che risalgono agli scorsi anni – in cui si teneva conto dei problemi finanziari dell’ente nel momento in cui siamo stati ridimensionati – si ridefiniva la questione dei rimborsi. Ad ogni modo abbiamo inviato ieri un’altra lettera a Palazzo Cernezzi con ulteriori precisazioni”. “Io – conclude – attendo di parlare con il sindaco, da quando è stato eletto non abbiamo praticamente mai avuto un appuntamento. Non mi tiro indietro. La mia porta è aperta”.