Sindacati divisi sullo sciopero generale dei lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como. Da una parte la Rappresentanza Sindacale Unitaria e le segreterie territoriali FP CGIL – FLP – USB, dall’altra la posizione della Cisl.
Le prime spiegano che dopo l’assemblea di fine marzo hanno proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata o turno di lavoro, di martedì 2 maggio 2023 per la “grave ed endemica carenza di personale”. Ma non solo anche per i “gravi problemi di sicurezza, pulizia e climatizzazione degli ambienti di lavoro”. Dal canto suo la Cisl dei Laghi riassume le ragioni del “No” alla mobilitazione: “Non è il momento del muro contro muro ma della trattativa”.
Le diverse posizioni dei sindacati
“La carenza di personale – anche in virtù dei numerosi pensionamenti già avvenuti e che avverranno a breve, senza sostituzioni – viene interamente scaricata sui lavoratori, con notevole aggravio dei carichi di lavoro e delle responsabilità per eventuali ritardi”. Scrivono Rsu e le tre segreterie territoriali, che aggiungono: “Ad oggi, non sono state fornite dalla controparte datoriale risposte concrete”.
Non aderirà allo sciopero la Cisl dei Laghi che, pur non nascondendo le criticità legate alla mancanza di personale, evidenzia come siano in corso delle trattative per individuare possibili soluzioni con un progetto di riorganizzazione dell’intero ufficio in vista dello spostamento della sezione centrale da Como alla sezione operativa di Ponte Chiasso. Spostamento che comporterà una complessa serie di passaggi organizzativi.
“Ricorrere allo sciopero in questo momento – spiega la Cisl – equivarrebbe ad un segnale di rottura verso la Direzione di cui non reputiamo maturi i tempi. Preferiamo proseguire nella ricerca di una possibile trattativa. Solo esperito ogni tentativo di conciliazione opteremo per lo sciopero”.