(ANSA) – MILANO, 14 APR – Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Venezia ha condannato li ex datori di lavoro di un dipendente per un tumore alla laringe dovuto dall’esposizione durante l’attività lavorativa all’amianto, presente sul luogo di lavoro. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore riconoscendo un rendita per aver contratto tale malattia professionale. Lo rende noto, in un comunicato, il Codacons. Il lavoratore deceduto nel 2019 a 68 anni, aveva prestato servizio in uno stabilimento in cui era stata accertata la presenza di amianto dal 1971 al 2006. "La sentenza – sottolinea l’associazione – è di grande importanza soprattutto dal punto di vista del nesso di causalità, in quanto i giudici nonostante la presenza di altre possibili cause (il lavoratore era un fumatore) hanno ritenuto che fosse dimostrato il fatto che il tumore alla laringe potesse essere stato causato dall’esposizione all’amianto, riconoscendo quindi il giusto risarcimento". Sul problema dell’amianto prende posizione anche la Confederazione unitaria di base (Cub) che "condanna le condizioni in cui ancora troppi si trovano a subire quotidianamente sul luogo di lavoro". "La sicurezza e la tutela sui luoghi di lavoro, che causano malattie o incidenti a volte fatali e invalidanti, e la denuncia di quanto non viene fatto, nella pratica e a livello legislativo, sono fondamentali" afferma il sindacato che torna a chiedere l’introduzione del reato di "omicidio sul lavoro". (ANSA).