(di Micol Brusaferro) (ANSA) – TRIESTE, 08 APR – Il Comune di Trieste sarà tra i primi in Italia a dotarsi di un sistema online dedicato agli oggetti smarriti. Lo ha annunciato l’assessore comunale Michele Lobianco, anticipando che il sistema entrerà in vigore prima dell’estate. I numeri parlano chiaro: nel 2022 sono stati 1.309 gli oggetti depositati all’ ufficio preposto del Comune, ai quali se ne aggiungono altri 265 rinvenuti nei primi due mesi del 2023. Possono sembrare pochi ma il numero è alto considerando le dimensioni della città, e lo spazio che occorre per custodire i beni. Serve quindi velocizzare l’iter, per evitare che occhiali, chiavi, zaini, telefonini, borse, restino fermi troppo a lungo. Il numero degli oggetti è cresciuto di recente nell’ufficio, che dal 26 aprile 2022 accoglie anche ciò che è dimenticato sugli autobus della Trieste Trasporti, oltre agli smarrimenti in altre strutture pubbliche, come gli uffici postali. "Abbiamo voluto un nuovo sistema per rendere tutto più rapido, quando ormai molti servizi si sono digitalizzati. Le persone potranno semplicemente cercare online gli oggetti persi – spiega Lobianco – Resterà comunque attiva anche la possibilità di recarsi sul posto". Dei 1.309 oggetti lasciati nel 2022, ne sono stati riconsegnati 557, così come 112 dei 265 rinvenuti nel 2023. Ogni mese tutto è pubblicizzato, mediante avviso con elenco annesso, sull’ albo pretorio del Comune, sul sito istituzionale e con comunicati. Gli oggetti non reclamati, dopo un anno dall’ultimo giorno della pubblicazione all’Albo Pretorio, sono a disposizione di chi li ha ritrovati. Da ritirare entro 90 giorni. Decorso questo termine, diventano proprietà della amministrazione. Gli oggetti di valore vengono conservati in un luogo idoneo e possono essere organizzate, ad esempio, aste pubbliche. L’ultima risale a dicembre 2008. Ne saranno bandite altre, probabilmente con modalità online. Il denaro, decorso il termine, viene depositato in Tesoreria comunale. Gli oggetti privi di valore sono invece conservati per il termine regolamentato, poi dismessi o, se ben conservati o utili donati. È il caso degli indumenti. (ANSA).