(ANSA) – GINEVRA, 04 APR – Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha chiesto alla Russia di fornire accesso e informazioni sui bambini ucraini e altri civili trasferiti con la forza nel territorio sotto il suo controllo. Il massimo organismo Onu per i diritti ha approvato una risoluzione – con 28 sì, 17 astenuti e due contrari (Cina ed Eritrea) -, che chiede a Mosca di "cessare il trasferimento forzato illegale e la deportazione di civili e altre persone all’interno dell’Ucraina o nella Federazione Russa, in particolare i bambini, compresi quelli provenienti da istituti di accoglienza, minori non accompagnati e separati". La Russia non ha trasferito alcun bambino dall’Ucraina senza il consenso dei genitori o dei tutori legali. Lo ha affermato oggi Maria Lvova-Belova, la commissaria presidenziale per i diritti dei bambini, nei confronti della quale la Corte internazionale penale (Cpi) ha spiccato il 17 marzo scorso un mandato di arresto, come nei confronti del presidente Vladimir Putin, con l’accusa appunto di avere deportato bambini da regioni dell’Ucraina occupate dalle forze di Mosca. Lvova-Belova ha detto in una conferenza stampa che la commissione da lei presieduta ha agito solo sulla base di criteri umanitari per trasferire bambini dalle zone di combattimento, ma che i piccoli non sono stati dati in adozione in Russia. I bambini, ha aggiunto, sono stati presi in custodia da famiglie o istituzioni in attesa di essere riuniti alle famiglie, in Ucraina o all’estero, quando sarà possibile. "In merito all’iniziativa della Corte internazionale penale – ha aggiunto la commissaria – non capiamo di cosa siamo accusati. Dateci i fatti e noi li esamineremo. Fino ad ora sembra tutto una farsa incomprensibile". Llova-Belova ha sottolineato che Mosca non ha ancora ricevuto alcun documento in merito dalla stessa Cpi né richieste da parte dell’Ucraina a proposito di bambini che si afferma sono stati separati dai genitori. (ANSA).