(ANSA) – BRUXELLES, 03 APR – Si è concluso all’Aia il primo giorno del processo a carico dell’ex presidente del Kosovo, Hashim Thaci, e di Kadri Veseli, Jakup Krasniqi e Rexhep Selimi, tutti ex comandanti dell’esercito di liberazione del Kosovo (Uck), accusati di aver commesso crimini di guerra e contro l’umanità durante e dopo la guerra in Kosovo. Il sostituto procuratore Ward Ferdinandusse ha sostenuto che i quattro ex comandanti dell’Uck sarebbero responsabili dell’uccisione di 102 persone e della sparizione forzata di altre 20. Il capo procuratore Alan Tieger ha mostrato dei documenti che proverebbero come nel mirino di Thaci e degli altri imputati ci sarebbero non solo civili delle minoranze serba e rom, ma anche "oppositori politici", coloro cioè che venivano percepiti come "collaboratori" del regime jugoslavo. Tra questi anche la Lega democratica del Kosovo (Ldk), partito fondato da quello che poi divenne il primo presidente del Kosovo, Ibrahim Rugova. La maggior parte delle vittime, secondo l’accusa, sarebbe di etnia albanese. I quattro imputati si sono dichiarati non colpevoli. "Questo non è un processo contro l’Esercito di liberazione del Kosovo, questo caso accusa quattro uomini", ha detto il procuratore Alex Whiting, aggiungendo che "la stragrande maggioranza dei membri dell’Uck non ha assolutamente nulla a che fare con i crimini" di cui Thaci e gli altri sono accusati. (ANSA).