E’ arrivato il via libera dal Ministero della Cultura, l’area ex Stecav di Como non riveste interesse culturale. Un parere determinante che di fatto dà avvio all’iter per la realizzazione di un nuovo ampio parcheggio in centro città.
Il documento del Ministero della Cultura
Il complesso di immobili non riveste interesse culturale. L’edificio non presenta elementi di particolare rilievo. E’ quanto certifica la commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia. Il parere annunciato e atteso per i giorni scorsi è arrivato.
Il sindaco Alessandro Rapinese già quando era all’opposizione si era battuto per la realizzazione di un nuovo parcheggio. La volontà di risistemare l’area, attualmente occupata da un numero ridotto di posti auto a pagamento, era stata poi ribadita in campagna elettorale. L’obiettivo è rendere la zona di sosta più capiente, con un autosilo, al servizio del centro. La superficie si trova, infatti, a poche centinaia di metri dalla città murata.
Nelle intenzioni dell’amministrazione l’area dell’ex deposito ex Stecav di viale Innocenzo XI dovrebbe arrivare a contare oltre 300 stalli.
Unica cautela gli edifici ricadono in un’area di rischio archeologico
La commissione regionale spiega che l’edificio in esame sarebbe stato edificato negli anni compresi tra il 1934 e il 1947, periodo di massimo sviluppo ed espansione del servizio di trasporto pubblico a Como. Il compendio – si legge ancora nel documento – è costituito da un piano terra con tipica struttura industriale (capannone-officina), è comprensivo di un ampio spazio asfaltato di pertinenza e in complessivo stato di degrado. Dopo una descrizione dettagliata della struttura si precisa che non presenta elementi di particolare rilievo. Tuttavia viene specificato che il complesso – per quel che si conosce fino ad ora – non presenta interesse neppure dal punto di vista archeologico, ricade però in un’area di rischio archeologico. A poche centinaia di metri di distanza, in via Borgovico vecchia poco tempo fa e via Sant’Abbondio qualche anno fa, si erano registrati, dopo gli scavi, dei ritrovamenti. E’ questa l’unica cautela segnalata.
Il parere, di fatto, dà il via libera all’abbattimento. Ora può partire la procedura e contestualmente si riapre la partita con la Croce Rossa e il Banco di solidarietà che attualmente occupano una parte degli spazi dell’edificio. “Bisogna trovare nuove sedi per loro e allo stesso tempo si avvia l’iter del parcheggio” spiega l’assessore all’Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Enrico Colombo. “Un ulteriore punto del programma elettorale che cerchiamo di raggiungere”, ha aggiunto.
Per quanto riguarda le tempistiche per la realizzazione di nuovi posti auto il primo cittadino aveva indicato un arco di tre anni.