(ANSA) – TRIESTE, 22 MAR – Scade domani il termine per la presentazione di eventuali opposizioni alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Trieste sul caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da casa il 14 dicembre 2021, il cui cadavere è stato trovato nel parco dell’ex ospedale psichiatrico il 5 gennaio successivo. In queste ore i legali che assistono il fratello di Liliana, Sergio, stanno ultimando la documentazione da depositare in Tribunale. Gli atti, a quanto si apprende, dovrebbero essere accompagnati da consulenze tecniche di natura medico legale, criminologica, informatica, genetica e criminalistica, quest’ultima relativa al sopralluogo e alla conservazione dei reperti. Il fratello Sergio da sempre è convinto che la morte di Liliana non sia dovuta a suicidio. La sua volontà è dunque quella di chiedere un ulteriore approfondimento sui segni trovati sul volto e sulle mani della donna; in particolare una ferita sul labbro risalirebbe a un momento prossimo alla morte. Accertamenti si chiederebbero anche sulla data in cui Liliana è morta: senza propendere per un’ipotesi o l’altra, i consulenti ricostruirebbero le due possibilità emerse, ovvero il giorno stesso della scomparsa o nei 2-3 giorni precedenti al ritrovamento del cadavere, senza escludere la possibilità di conservazione del corpo in luogo freddo. "Per noi è fondamentale capire quando Liliana è morta – afferma l’avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Sergio – un’escoriazione sulle dita della mano destra è stata interpretata dai nostri tecnici come sospetto segno di afferramento. Ciò andrebbe a disintegrare l’ipotesi suicidaria". Con il contributo che verrà depositato, annuncia Gentile "abbiamo cercato solo di fare una ‘fotografia’ della situazione e consegnarla al giudice che poi deciderà nel rispetto di tutte le parti e della verità". Anche gli avvocati che assistono il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, Paolo e Alice Bevilacqua, hanno annunciato l’opposizione all’archiviazione. (ANSA).