Non si spengono le polemiche sul provvedimento voluto dalla giunta di Como, guidata dal sindaco Alessandro Rapinese, che, modificando il regolamento dei servizi per la prima infanzia, ha introdotto la sanzione da 50 euro dopo quattro ritardi nell’accompagnare o nel riprende i figli all’asilo nido. La discussione si sposterà in consiglio comunale la prossima settimana. La notizia ha fatto il giro d’Italia, è intervenuto nelle scorse ore anche il ministro e vicepremier Matteo Salvini. Sui social sono numerosi i commenti. In prevalenza contrari alla misura anche se non manca qualche sostenitore.
C’è chi esprime perplessità riguardo all’applicazione. “Ci sarà un registro dei ritardi? Ci saranno strutture più permissive, educatrici più tolleranti?” si chiede un utente commentando le parole del primo cittadino ad Etv. “Passerà alla storia per essere il sindaco delle multe” si legge in un altro commento. In un post più lungo una mamma spende diverse righe per chiarire il suo pensiero. “i dipendenti che lavorano al nido non voglio e non posso credere che si siano lamentati – si legge – poi questi ritardi di quanto tempo sono, non penso che un genitore lascerebbe il figlio un’ora ma al massimo 5 o 10 minuti e allora non lamentiamoci”.
Come detto però ci sono anche voci a sostegno della decisione presa dal Comune. “Misura necessaria per insegnare la puntualità non solo a pretenderla” scrive un altro utente. E un altro ancora rivolgendosi al ministro della Lega Salvini aggiunge “Che stia cambiando Como non lo si può negare e se ha pensato a questa restrizione è forse perché gli addetti agli asili si sono rivolti a lui con lamentele”.