(ANSA) – ROMA, 16 MAR – I paletti posti dal codice alle intercettazioni non sono sempre stati tenuti nella "debita considerazione" e "questo forse ha aperto all’utilizzo di intercettazioni in taluni casi eccessivo". Lo ha detto il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli in un dibattito. Pinelli ha richiamato l’attenzione sulla pubblicazione sui giornali di atti giudiziari "intrisi di intercettazioni telefoniche" in una fase in cui l’indagato "non ha potuto interloquire". "Una volta che le intercettazioni sono pubblicate e l’offesa alla reputazione ormai compiuta, è una tragedia rispetto alla quale non si torna più indietro", ha avvertito. Pinelli ha anche sostenuto che l’uso del trojan va limitato ai reati di criminalità organizzata: "credo sia un punto di equilibrio ragionevole nel rapporto tra autorità e libertà". (ANSA).