(ANSA) – AOSTA, 11 MAR – Le indiscrezioni del britannico ‘The Telegraph’ sul contestato progetto di collegamento nel vallone di Cime Bianche fanno scoppiare la polemica in Valle d’Aosta. Un impianto funiviario che creerebbe uno dei più grandi comprensori sciistici al mondo – oltre 500 km di piste collegando Zermatt (Svizzera) e Cervinia a Champoluc, Gressoney e Alagna – ma che sorgerebbe in un’area compresa in Zone di protezione speciale della Rete natura 2000. Il quotidiano avrebbe anticipato dettagli di uno studio di fattibilità non ancora pubblico: l’impianto costerà 100 milioni di euro, sarà a "due tratte" e ogni cabina potrà trasportare "26 persone". Inoltre, Federico Maquignaz, presidente della partecipata Cervino spa, ha dichiarato di essere fiducioso" che il piano avrà il via libera della Regione e "che il collegamento sarà completato entro i prossimi tre anni". Oltre al Cai Vda e all’associazione ‘Ripartire dalla Cime Bianche’ – che contro l’impianto avevano raccolto 2.300 firme – sono insorte le opposizioni. Il gruppo Progetto civico progressista ritiene che "la divulgazione di tali informazioni riservate sia da ritenersi una grave mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale" e chiede "provvedimenti" per Maquignaz. Di "centralità’ del Consiglio regionale" venuta meno parla il vicecapogruppo della Lega, Stefano Aggravi, secondo cui serve capire come "finanziare l’opera e renderla sostenibile nel medio e lungo periodo". "Trasmetteremo lo studio la prossima settimana", dice oggi Giorgio Munari, ad di Monterosa spa, partecipata che nel 2021 aveva affidato l’incarico su mandato del Consiglio Valle. (ANSA).