(ANSA) – PORT AU PRINCE, 09 MAR – L’ong Medici senza frontiere (Msf) ha annunciato oggi l’abbandono "temporaneo" dell’ospedale Cité Soleil nella capitale di Haiti, Port-au-Prince, a causa dell’escalation di violenze che rende la situazione attualmente "insostenibile" dal punto di vista della sicurezza. "Di fronte a rischi insostenibili per la sicurezza siamo costretti a chiudere temporaneamente l’ospedale" si legge in un comunicato dell’ong, dove si sottolinea che "dal 28 febbraio la violenza si è diffusa in tutta Port-au-Prince, lasciando sotto il fuoco incrociato coloro che sono rimasti" e "senza altra scelta che fuggire". Nella nota si afferma che sono in corso "violenti scontri tra gruppi rivali pesantemente armati che si svolgono a pochi metri dal complesso ospedaliero" e che in tali condizioni Msf "non è più in grado di garantire la sicurezza dei pazienti o del personale". L’ong si dichiara consapevole che la decisione "avrà un grave impatto sulla gente di Cité Soleil" e che si vede costretta a prendere la decisione suo malgrado. "Msf lavora ad Haiti da oltre 30 anni, abbiamo chiesto pubblicamente di fermare i combattimenti intorno all’ospedale e di rispettare le attività mediche, in modo che il personale possa riprendere il proprio lavoro il prima possibile e continuare a fornire assistenza sanitaria alle persone di Cité Soleil", prosegue il comunicato. L’ong denuncia che, a causa della ripresa della guerra tra le fazioni armate dell’isola, il numero dei pazienti è aumentato in modo significativo in tutti i centri ospedalieri da loro gestiti. "Negli ultimi giorni, le nostre squadre hanno ricoverato fino a 10 volte il numero abituale di persone con ferite da arma da fuoco. Da quando sono ripresi i combattimenti nel quartiere di Bel Air il 28 febbraio, abbiamo accolto molti bambini, donne e anziani", dice il dottor Freddy Samson, responsabile dell’attività medica di Msf. "È terribile vedere il numero delle vittime collaterali di questi scontri. È difficile dire quante persone siano ferite in totale in tutta la città perché molte persone sono troppo terrorizzate per lasciare i loro quartieri", ha aggiunto. (ANSA).