(ANSA) – PECHINO, 04 MAR – Tre ex organizzatori della veglia annuale di Hong Kong, dedicata alla repressione delle proteste di Piazza Tienanmen del 1989, sono stati giudicati colpevoli per essersi rifiutati di fornire informazioni alla polizia di sicurezza: i tre imputati – Zhou Hengdong, Deng Yuequn e Xu Hanguan – non avevano rispettato una richiesta emessa dalle autorità nel 2021 e ora potrebbero nell’udienza dell’11 marzo essere condannati a sei mesi di carcere e a una multa fino a 13.000 dollari circa ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale. "Per la prevenzione e le indagini, l’informazione è il fulcro e qualsiasi ostruzione invaliderebbe l’intero processo", ha scritto nella sentenza Peter Law, uno dei giudici eletti nell’ex colonia britannica per esaminare i casi di sicurezza nazionale. Le veglie a lume di candela sono state vietate dalle autorità locali a seguito della legge di fine giugno 2022, imposta da Pechino, sulla sicurezza nazionale allo scopo di reprimere il dissenso politico a Hong Kong dopo le proteste di massa pro-democrazia del 2019. Per più di tre decenni, l’Alleanza di Hong Kong ha organizzato le veglie ogni 4 giugno, a ricordo dei fatti sanguinosi del 1989. A settembre 2021, lAlleanza è stata costretta a sciogliersi dopo che tutti e sette i membri del comitato direttivo sono stati incriminati per casi relativi alla sicurezza nazionale: cinque, tra cui il vicepresidente Zhou, sono stati incriminati per essersi rifiutati di fornire le informazioni richieste dalla polizia. Nel mirino documenti come i verbali delle riunioni del gruppo dal 2014, nonché le registrazioni delle transazioni finanziarie con alcuni gruppi politici stranieri. Ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale, la polizia può richiedere ampi dettagli organizzativi, finanziari e operativi a qualsiasi individuo o a qualsiasi organizzazione considerata un ‘agente straniero’ a Hong Kong. (ANSA).