(ANSA) – BOGOTÁ, 02 MAR – Un vivace scambio di battute via Twitter ha opposto nelle ultime ore il presidente colombiano Gustavo Petro e il collega salvadoregno Nayib Bukele a proposito di una mega prigione costruita a Tecoluca (74 chilometri a sud-est di San Salvador) per ospitare decine di migliaia di persone arrestate quali presunti membri delle bande criminali denominate ‘maras’. Operando grazie allo stato d’emergenza introdotto nel marzo 2022, Bukele ha scatenato un’ offensiva contri le gang ‘Mara Salbatrucha’ e ‘Barrio 18’, facendo arrestare 64.000 persone, molte delle quali finiranno nel carcere capace di ospitare fino a 40.000 reclusi. Bukele ha pubblicato immagini dei detenuti assicurando che negli ultimi mesi gli omicidi nel Paese sono crollati. Poi ha diffuso un video in cui si vedevano scene dei primi 2.000 detenuti in partenza per la nuova prigione scalzi, con la testa rapata, una cavigliera elettronica e pantaloni di tela corti, ammassati e inginocchiati. Reagendo Petro ha assicurato che si tratta di "un campo di concentramento, pieno di migliaia e migliaia di giovani prigionieri, che dà i brividi". Noi in Colombia, ha sottolineato, "abbiamo ridotto i tassi di omicidi e violenza, non con mega carceri, ma con scuole e università" Bukele gli ha risposto che in El Salvador "i risultati hanno superato la retorica. Spero che la Colombia riesca effettivamente ad abbassare il tasso di omicidi, come abbiamo fatto noi salvadoregni". Al che il capo dello stato colombiano ha precisato che "siamo passati dai 90 omicidi ogni 100.000 abitanti (1993) a Bogotà a 13 omicidi ogni 100.000 abitanti (2022). È bene confrontare le esperienze. Propongo un forum internazionale". La risposta di Bukele non si è fatta attendere: "Dal 1993? 30 anni… Ma lei ha governato 30 anni? Bogotà? Non sei il presidente della Colombia? La nostra esperienza: Da più di 100 omicidi ogni 100.000 abitanti, ora siamo a percentuali di una sola cifra. E la riduzione è stata rapida, perché i morti non si recuperano!". (ANSA).