Il recupero iniziato nel 2021 è proseguito nel 2022 per le imprese lariane. Industria, artigianato, commercio e servizi vanno avanti nel loro percorso di crescita. A dirlo l’analisi congiunturale della Camera di Commercio di Como e Lecco.
Rispetto alla media del 2021 il comparto industriale ha messo a segno una crescita della produzione del 10,5% a Como, +12% per gli ordini, +15,8% per il fatturato. Solo un timido +0,5% per quanto riguarda l’occupazione. Positivi anche i dati dell’artigianato seppur con un incremento più contenuto. Il volume d’affari del commercio aumenta del 6,3% e quello dei servizi del 20,2%. In provincia resta inferiore ai livelli pre Covid soltanto l’occupazione dell’industria. Sempre rispetto al comparto industriale, nell’ultimo anno, la performance delle imprese comasche è migliore di quella della media regionale, ad eccezione – ancora una volta – dell’indicatore che riguarda l’occupazione. Superiore alla media lombarda anche il volume d’affari per i servizi e il commercio.
I dati diffusi evidenziano, infine, una diminuzione delle ore di cassa integrazione nel 2022.
Galimberti: “Incertezze derivanti dal contesto esterno”
“Nonostante le persistenti tensioni geopolitiche, l’andamento dei costi dell’energia e delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento le imprese lariane dimostrano ancora una volta tutta la loro vitalità”. Commenta il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti.
“Le aspettative degli imprenditori per il primo trimestre 2023 rilevate alla fine dello scorso anno riflettono – aggiunge – la crescente incertezza del contesto esterno, ma il calo delle ore di cassa integrazione e del numero dei fallimenti sono ulteriori elementi di considerazione che confermano la solidità e la resilienza delle nostre aziende”.
“La Camera di Commercio è impegnata a sostenere il rilancio del sistema economico lariano. Il compito delle istituzioni è lavorare in sinergia per creare le condizioni affinché possano essere colte tutte le occasioni di sviluppo, mettendo al centro il valore dell’impresa e del lavoro”. Ha concluso Galimberti.