(ANSA) – BOLOGNA, 24 FEB – A un anno dall’invasione russa in Ucraina, movimenti ecologisti e transfemministi insieme questa mattina, 24 febbraio a Bologna, hanno bloccato il ponte Matteotti al grido Strike the War! e annunciato uno ‘sciopero’ per il 3 e 8 marzo prossimi. "Questa guerra – spiegano in una nota – non accenna a fermarsi. I suoi effetti sulle vite di milioni di persone in Ucraina, in Russia, in Europa e non solo si fanno sempre più intensi. Si sta affermando una vera e propria logica di guerra che stabilisce le priorità dei governi, che rafforza la violenza, le divisioni e le gerarchie su cui si regge la nostra società capitalista, patriarcale, razzista, ecocida. La guerra impone una cappa di silenzio sulle nostre lotte. Sembra che non esista una scelta che non sia arrendersi all’autoritarismo di Putin o sostenere le politiche militariste della Nato: noi rifiutiamo – sottolineano – questa alternativa e vogliamo fare del nostro sciopero femminista ed ecologista uno strumento per scardinarla. Per questo, il 3 e l’8 marzo scioperiamo e scendiamo in piazza per la giustizia climatica, contro la violenza patriarcale e contro tutte le condizioni che alimentano guerre, disuguaglianze e devastazione ambientale, in connessione transnazionale con movimenti in tutto il mondo. Siamo le donne, le persone lgbtiaq+, migranti, precarie, lavoratrici che non vogliono morire né far morire di guerra; siamo con coloro che resistono come possono, che fuggono, che rifiutano la violenza maschile e omolesbobitransfobica, il razzismo, gli attacchi ai diritti sul lavoro e al welfare, la devastazione ambientale, in Ucraina, in Russia, in Polonia, in Italia, in Iran, in Turchia, in Kurdistan, in Palestina, ovunque. Lottare per la pace significa per noi lottare per cambiare il sistema economico, sociale e politico che prepara la guerra come arma per la sua riproduzione". (ANSA).